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CNR Comunicato del 21 febbraio 2022: Nominato il nuovo Consiglio Scientifico: auspichiamo trasparenza e massima partecipazione

 

 

 

Con il Provvedimento n. 14 del 2 febbraio scorso, la Presidente del CNR ha nominato il nuovo Consiglio Scientifico del CNR che è costituito dalla prof.ssa Mariagrazia Betti e dal prof. Andrea Cardarelli, dell’Università “La  Sapienza” di Roma, dalla prof.ssa M. Francesca Cotrufo, della  Colorado State University, dal prof. Alberto Mantovani, della Humanitas University, dal prof. Nicola Marzari, del EPFL Lausanne, dalla prof. Paola Inverardi, dell’Università dell’Aquila, dalla prof.ssa Luisa Torsi, dell’Università “Aldo Moro” di Bari, nonché dai colleghi  dott. Vito Mocella (ISASI), dott.ssa Antonia Bertolino (ISTI) e dott. Antonio Moretti (ISPA), in rappresentanza dei R&T del CNR.

Presenti, quindi, finalmente, anche nel Consiglio Scientifico, dei rappresentanti dei R&T del CNR, dopo più di 5 anni dall’entrata in vigore del d.lgs. 218/2016 che imponeva la “rappresentanza elettiva di ricercatori e tecnologi negli organi scientifici e di governo degli Enti” e dopo quasi 4 anni dall’approvazione del nuovo Statuto dell’Ente che ne ha regolato la nomina.

Un ritardo ingiustificabile, voluto dal precedente presidente Inguscio che ha consentito che il precedente Consiglio Scientifico, privo di una rappresentanza interna e quindi nominato in aperta violazione della Carta Europea dei Ricercatori (si veda Comunicato del 5 ottobre 2016) rimanesse in carica anche dopo l’emanazione del nuovo Statuto.

Un Consiglio Scientifico, quello da poco decaduto, che si è contraddistinto in questi 5 anni e mezzo per la segretezza con la quale ha operato. Nessuna informazione è stata resa pubblica non solo sui pareri espressi, ma neanche sulle date delle riunioni e sugli argomenti trattati, come se il Consiglio Scientifico fosse un organo consultivo alle dipendenze del Presidente e del CdA e non un Organo dell’Ente come stabilito dell’art. 5 dello Statuto.

Eppure i compiti del Consiglio Scientifico, benché di carattere consultivo, sono fondamentali per una corretta gestione dell’Ente ed hanno un impatto rilevante sulle attività di ricerca. Infatti, il Consiglio Scientifico esprime parere: sul Documento di Visione Strategica Decennale, sul Piano Triennale di Attività, sullo Statuto e sui Regolamenti dell’ente, sui grandi investimenti in infrastrutture, sulle proposte di costituzione, trasformazione e soppressione di Dipartimenti e Istituti, sulla istituzione di Aree territoriali di ricerca, sulla cadenza, criteri e modalità della valutazione degli Istituti e dei Dipartimenti. Esprime altresì parere sugli argomenti proposti dal Presidente e nei casi previsti da leggi e regolamenti. Esprime parere anche sui progetti di interesse nazionale, anche avvalendosi di peer review internazionali, e realizza analisi e approfondimenti funzionali alla elaborazione del documento di visione strategica decennale.

Auspichiamo ora che, anche grazie alla presenza di tre rappresentanti dei R&T, il nuovo Consiglio Scientifico operi nella massima trasparenza, assicurando un’ampia partecipazione della comunità scientifica interna alla elaborazione dei suoi pareri, delle sue analisi e di tutti i suoi atti, e che sia pronto ad ascoltare proposte, pareri e bisogni dei R&T del CNR.

Ciò rappresenterebbe un primo, eppur significativo, passo verso una piena partecipazione della comunità scientifica interna alla gestione e al governo del proprio Ente, verso quell’autogoverno che da sempre auspichiamo e per il quale continueremo sempre a lottare.

Cosa ancor più importante in questo momento in cui, con la Legge di Bilancio 2022, il CNR è stato di fatto commissariato (si veda Comunicato dl 4 gennaio) attraverso l’istituzione di quel “Comitato strategico” esterno che rischia di tagliar fuori, ancor più che nel passato, la partecipazione della comunità scientifica interna alla programmazione scientifica e alla gestione del proprio Ente.

 

Gianpaolo Pulcini

Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR

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